Il regno dell’arte è un universo incredibile, fatto di creatività, ispirazione, luci, colori. Ad attingervi, però, non sono soltanto pittori e cantanti, ma anche il mondo dell’eyewear: lo dimostra la nuova capsule collection “Visum”, lanciata da Vanni il 4 novembre in edizione limitata.
Di cosa si tratta, è presto detto: una collezione di due occhiali da sole, uno oro e l’altro oro rosato, realizzati in Italia per un totale di 200 pezzi (100 per ciascun modello) in collaborazione con Teresa Giannico, giovane artista emergente selezionata ad Artissima 2022 da una giuria multisettoriale per esplorare insieme a Vanni occhiali le possibilità di contaminazione tra la genialità dell’arte contemporanea e l’eyewear design.

«“Visum” è un progetto che ragiona sull’atto del vedere inteso come azione sociale», ha dichiarato Giannico. «Se è vero che osservare è un’operazione prima di tutto individuale, è altrettanto vero che le impressioni restituite contribuiscono a disegnare la percezione del mondo collettiva. In un periodo storico in cui la società delle immagini convive con nuove forme di propaganda, i due occhiali messi a punto vogliono proporsi come un oggetto intimo che riporta l’attenzione verso l’importanza dello sguardo».
La collezione di occhiali da sole “Visum” incorpora la dimensione artistica in quella della funzionalità del design. L’ispirazione viene da lontano, «dagli occhiali di fine ‘800 e da quel lavoro di perizia artigianale che mi non smette mai di coinvolgermi», confessa l’artista. A partire dalla suggestione del passato si è quindi lavorato a due modelli di occhiali che affondassero le radici nella storia, ma guardassero al contemporaneo, attualizzando una foggia d’antan.
I due occhiali sono in metallo fresato, su originali forme geometriche, in colorazione oro oppure oro rosato, con lenti verdi o prugna. Il ponte e i musi della montatura presentano una delicata incisione grafica reticolare e moderna. Il dettaglio inaspettato e caratteristico sta nelle alette paraocchio sulle aste: occludono la vista laterale, ma svelano una scritta, leggibile solo a chi porta gli occhiali, che recita “vedere oltre”.
Un ribaltamento e una contraddizione nella prospettiva: lo schermo laterale cela, eppure, come ogni opera d’arte, invita ognuno a superare i confini, visivi e mentali, per guardare l’oltre.