IN CERCA DI OPPORTUNITÀ
Ammettiamolo, in fondo di che cosa abbiamo bisogno tutti? Di opportunità. Sia se ci siamo scelti il difficile ma intrigante mestiere di imprenditori, sia nel nostro quotidiano ruolo di clienti di questo o di quel servizio, o di consumatori di un prodotto, piuttosto che di un altro. E questa regola risulta ancor più vera in un momento complesso e pieno di imprevisti come quello che stiamo attraversando, dietro il quale – anche questo bisogna avere la lungimiranza di ammetterlo – si intravedono tante possibilità.
Possibilità che hanno già ben chiare molti ottici indipendenti, tant’è che si stanno muovendo speditamente in questa direzione (come dimostra il nostro articolo su Instagram a pag. 62), mentre altri già più strutturati come la società Demenego, protagonista della nostra copertina, si stanno spingendo oltre: “Il concetto di omnichannel rappresenta indubbiamente una componente fondamentale. Per questo riteniamo sia assolutamente necessario essere ben presenti e posizionati sull’on-line, sia con i servizi sia come vetrina”, ha dichiarato aVision.biz il suo AD Alessandro Donadelli. Che ha aggiunto: “L’omnichannel ha bisogno di tecnologia, pertanto continuiamo a sviluppare questo aspetto nei punti vendita, nella comunicazione attraverso il Crm e nell’offerta dei servizi, come nel caso del configuratore”.
Tutto questo per dire che la grande sfida dell’anno che verrà si gioca tutta sulla costruzione di una “nuova normalità” che esige un retail concentrato a 360 gradi sulle esigenze del cliente; e per questo sarà essenziale puntare sull’innovazione permanente (che può arrivare anche dall’esempio di altri retailer), su un’assistenza puntuale e accurata (lo abbiamo approfondito nell’articolo a pag. 36) al fine di fidelizzarlo, e – non da ultimo – su un investimento di tempo e denaro da spendere in formazione. Questo vale sia per gli ottici indipendenti sia per gli associati ai gruppi di acquisto.
Certo, l’impegno è arduo, ma inevitabile, perché altrimenti l’alternativa è chiara: un lento e inesorabile declino.
Vito Sinopoli