GOOD’S: una nuova collezione ispirata allo studio del colore nell’Architettura

M1

GOOD’S – brand napoletano noto per le sue creazioni artigianali di altissima qualità, bespoke e totalmente Made in Italy – lancia CROMIE, una collezione dedicata allo studio del colore nell’Architettura: un concetto che trova applicazione anche nel mondo eyewear, con 7 proposte esclusive ispirate ognuna a un progetto architettonico di rilievo e rivolte a un cliente finale la cui personalità è in sintonia con l’idea che ha guidato i progetti stessi.

“La nostra arte comincerà davvero quando capiremo che il colore ha una sua esistenza propria, che le sue infinite combinazioni hanno una poesia e un linguaggio poetico molto più espressivi di qualsiasi altra cosa mai esistita prima”.

Sonia Terk Delaunay

“L’architettura è un fatto d’arte, un fenomeno che suscita emozione, al di fuori dei problemi di costruzione, al di là di essi. La Costruzione è per tener su: l’Architettura è per commuovere.”

Le Corbusier (da Vers une Architecture)

Partendo da queste considerazioni, il colore si pone al centro della nuova linea Cromie e a esso viene affidato il compito di comunicare e trasmettere le ricerche del brand, il progetto e le nuove idee. Ogni progetto Good’s nasce da un sinergico lavoro di squadra, in cui i 3 soci dell’azienda, Piero Buono, Walter William Engle e Francesco Maria Stazio, portano il proprio contributo: dalle ricerche e analisi di mercato, all’ascolto delle esigenze dei partner ottici.

M2

I 7 colori della nuova linea, sono legati a progetti architettonici internazionali, che hanno il colore come vero protagonista dell’opera. Ce ne parla Francesco Maria Stazio, Direttore creativo e designer di GOOD’S: “Abbiamo individuato i nuovi colori ispirandoci ad alcuni edifici realizzati da architetti che hanno utilizzato proprio il colore per realizzare i loro progetti. Le Corbusier sosteneva che se gli edifici possiedono diverse combinazioni di colore allora raggiungono un alto grado di poeticità e, come lui, sono molti gli architetti che si sono dedicati al colore, rendendolo um elemento identificativo dei propri progetti. Ne ho selezionati 7 che mi hanno particolarmente colpito e che, secondo me, riescono bene a trasmettere l’utilizzo del colore in architettura”.

Come si è sviluppato il progetto?
“Le lastre di bioacetato M49 di Mazzucchelli sono state realizzate in esclusiva per noi, partendo dai colori Pantone ricavati proprio dagli edifici selezionati. Per accentuare l’attenzione sul colore, questa volta non abbiamo lanciato 7 modelli in 4 colori (come fatto precedentemente), ma abbiamo ribaltato il concetto lanciando 7 colori in 4 modelli. La ricerca è stata fatta sulle cromie e quindi è il colore ad avere un nome, scritto all’interno dell’occhiale, mentre i 4 modelli sono subordinati e denominati semplicemente M1, M2, M3, M4″.

M3

Cosa raccontano i colori di questa collezione e a che tipologia di portatore sono dedicate?
Il colore SCHWARZ BLIZ (fulmine nero) deriva dalla facciata del Berlin Jüdisches Museum (museo ebraico di Berlino), realizzato nel 2001 dall’architetto polacco Daniel Libeskind e considerato un’opera d’arte che mescola architettura e scultura. Le tinte che compongono il colore “SCHWARZ BLIZ” derivano dalle lastre di zinco scuro che rivestono la facciata del museo: nero (PANTONE Process Black C) e grigio (PANTONE 185206 TPG, Thunderstorm), perché anche partendo dal nero più totale si può andare verso la luce. Questa tonalità è rivolta alle persone che, pur affidandosi alla tranquillità dell’occhiale nero, possono essere attratte dalla timida e rassicurante novità del tono grigio che, sebbene non si distacchi troppo dal colore principale, con la sua trasparenza dona luminosità all’occhiale e un tocco di sussurrata originalità”.

“Il colore KILOMETRO ROSSO deriva dall’edificio chiamato appunto Kilometro rosso, costruito nel 2007 dall’architetto francese Jean Nouvel nel parco scientifico tecnologico della Brembo a Stezzano, Bergamo.
La scelta delle tonalità brillanti del rosso viene effettuata per la valenza simbolica del colore che riesce a trasmettere il senso di velocità del traffico automobilistico contrapposto al mondo silenzioso della ricerca, rappresentato dal verde del parco. E’ indicato per le persone che non hanno paura di affrontare la vita quotidiana e non temono la velocità dei nostri tempi, ma lo fanno grazie alla tranquillità di pensiero e alla ponderata riflessione interiore. Coraggio ma non avventatezza, velocità ma riflessione, queste sono le caratteristiche per chi sceglierà la tonalità Kilometro rosso”.

“Il colore BLAUW DIDDEN deriva dal progetto di ampliamento edilizio realizzato nel 2006 a Rotterdam dallo studio olandese MVRDV (Winy Maas, Jacob van Rijs, Nathalie de Vries,), che utilizza in modo simbolico, sperimentale e provocatorio il colore blu applicato a due volumi semplici ed elementari, senza alcuna decorazione o segno di interruzione, che costituiscono una sovrapposizione a una tradizionale casa a schiera di fine Ottocento. Lo studio olandese utilizza in questo progetto due colori complementari: un blu freddo per l’esterno ed un rosso caldo per l’interno, plasmando l’edificio come se fosse un plastico piuttosto che una costruzione vera e propria. Il BLAUW DIDDEN è sicuramente per persone che amano il colore e hanno una spiccata personalità. Seguendo la principale caratteristica dello studio olandese, questa tonalità è stata concepita per chi ha la capacità e la voglia di rinnovarsi e preferisce non guardare indietro, ma piuttosto fantasticare sul futuro per tracciare una nuova strada e creare un modo nuovo di essere protagonista”.

“Il colore GREEN COPPER deriva dalla tinta della griglia in rame verde forato, utilizzata per la facciata di un ampliamento della sede della Het Oosten, realizzato nel 2000 dall’architetto americano Steven Holl ad Amsterdam. La una nuova ala, che mette in comunicazione il vecchio edificio con il fiume, è costituita da un padiglione rettangolare che si apre sul canale, realizzato per contribuire al miglioramento della qualità della vita, integrando lavoro, svago ed ambiente in un unico quadro di benessere. Il GREEN COPPER è un colore luminoso, elegante ed estremamente rilassante, ispirato al verde rame della facciata ma anche all’acqua del canale su cui si affaccia l’edificio. Dal punto di vista simbolico, riflette le proprietà dell’acqua, prime fra tutte la perseveranza e la tenacia. Inoltre, si caratterizza per infondere calma e serenità nell’osservatore e sicuramente si addicea persone di classe, eleganti e sofisticate”.

“I colori denominati MEXICO sono ispirati a quelli prediletti dal grande architetto Luis Barragàn, attivo negli anni ‘20 in Messico. Barragàn utilizza grandi superfici colorate dai toni accesi che conferiscono ai volumi una identità plastica e scultorea e catturano la luce radente donando matericità ai grezzi muri di cemento intonacato. I piani di luce, i colori puri nei toni del rosa, blu, rosso, arancio e l’acqua, spesso presente nella sua architettura, dilatano lo spazio che si arricchisce di una forte carica emotiva. L’architettura si colloca così in una dimensione senza tempo, nella quale la luce plasma i colori e la materia, rivelando la bellezza delle forme degli spazi. Il MEXICO più che un colore è un insieme di colori: arancio, corallo, giallo, azzurro, colori accesi ma non chiassosi, ereditati dalle tinte forti dell’architettura popolare messicana a cui Barragan si ispira, ma che conferiscono agli occhiali e a chi li indossa un aspetto allegro ma non eccessivodecisione ma non stravaganza, coraggio di osare e una giusta dose di ironia sono le caratteristiche di chi predilige questi colori”.

M4

“Il colore HAVANA COUNTRY CLUB parte dalla città l’Avana e rappresenta una delle opere più interessanti realizzate nella capitale cubana, considerata sicuramente la più alta espressione dell’architettura della Rivoluzione: Las Esquela Nacional de Arte (ENA). Nata nel 1961 dalla volontà di Fidel Castro e Che Guevara di creare un luogo per la formazione artistica destinato ai giovani del Terzo Mondo, fu progettata da tre architetti, giovani a loro volta: Ricardo Porro e gli italiani Vittorio Garatti e Roberto Gottardi. Il colore havana si riferisce proprio alla città cubana, con le due diverse possibilità di sfumature marrone e rosso derivanti dai materiali, mattoni e terracotta, utilizzati in larga scala per la costruzione della Scuola di Balletto e di Musica. Come quel progetto fu il frutto di un processo di analisi del contesto culturale, storico, geografico, sociale, politico e artistico, così questo colore è rivolto alle persone riflessive e accorte che prendono le decisioni partendo dall’analisi del contesto in cui vivono”.

“Settimo colore della linea Cromie è ARGILE, ispirato alle costruzioni in terra cruda o pisé, realizzate utilizzando la terra come materiale da costruzione. Questa tecnica è sfruttata ovunque nel mondo, dalle ziqqurat in Siria alle moschee in Mali, dai monumenti in Nigeria agli edifici nello Yemen, dalle abitazioni in Nuovo Messico agli aggregati urbani in Marocco, da residenze rurali disseminate in varie parti d’Europa a costruzioni presenti nel nostro Paese. In queste costruzioni è fortissimo sia il legame con l’ambiente, propriamente col terreno, per la provenienza della materia prima, sia con l’uomo e la sua manualità, per la lavorazione che ne consente l’utilizzo per la realizzazione del materiale edilizio. Il colore ARGILE parte dalle tinte della terra argillosa e della sabbia, cioè i materiali su cui si basa questa antica tecnica costruttiva, tornata attuale con la bioedilizia. È pertanto forte il legame con la terra, quindi questo colore è rivolto alle persone particolarmente sensibili al mondo green e alla tutela dell’ambiente”.