LUTECE: quando l’accessorio per occhiali diventa gioiello

Patrick Assal, Ceo di LUTECE

L’azienda francese, nata dall’idea dall’idea della coppia Patrick e Johanna Assal, realizza collane per occhiali. Non si tratta delle solite catene che si agganciano alle aste ma di veri e propri gioielli in grado di rendere l’utile irresistibilmente piacevole. Composte da una sottile catena alla cui estremità è posizionato un cerchio a cui appendere gli occhiali, questo accessorio permette di avere i propri occhiali sempre a portata di mano e allo stesso tempo di essere un gioiello trendy, fashion, elegante e di stile. Abbiamo chiesto a Patrick Assal di raccontarci la realtà di LUTECE.

Da dove e quando nasce LUTECE?
“La storia di LUTECE comincia 3 anni fa, io arrivo dal mondo della moda dove ho lavorato per oltre 20 anni per Paul & Joe mentre mia moglie Johanna è ottico da 15 anni e gestisce il suo negozio a Parigi. Insieme abbiamo pensato di creare un brand che rappresentasse il legame tra i nostri due mondi, quindi fosse la fusione tra la moda e l’ottica. Abbiamo dunque pensato che il miglior accessorio fosse la catena per gli occhiali che abbiamo deciso di rivisitare e trasformare in un vero e proprio collier che esprime la sua funzionalità diventando un accessorio fashion a cui appendere gli occhiali. Abbiamo creato un prodotto che potesse connotare il nostro brand come un marchio di qualità, orginalità e artigianalità Made in France”.

Perché avete scelto di chiamare il vostro brand LUTECE?
“Lutèce è l’antico nome che i romani avevano dato alla città di Parigi. Dato che sia io sia mia moglie siamo parigini di nascita e lavoriamo nella Ville lumière da sempre, abbiamo voluto rendere omaggio alla nostra città che amiamo moltissimo. Anche per questo motivo la maggior dei componenti dei nostri prodotti sono fabbricati a Parigi”.

Perché avete scelto di partecipare sia a MIDO sia a Opti?
“Abbiamo creato il nostro brand poco prima che scoppiasse la pandemia, motivo per cui abbiamo dovuto aspettare fino allo scorso settembre per presentarla a Silmo dove è stata accolta con entusiasmo. Pertanto ci siamo detti che dovevamo sviluppare il nostro business anche a livello internazionale, motivo per cui abbiamo deciso di partecipare prima a Mido e poi a Opti. A oggi vendiamo i nostri prodotti a 230 punti vendita in Francia e avendo ricevuto diverse richieste tramite internet da parte del mercato internazionale abbiamo capito che era venuto il momento di espanderci”.

Qual è il vostro feedback in rapporto alle due manifestazioni?
“A MIDO abbiamo sviluppato molti contatti, soprattutto con il mercato estero, anche se purtroppo siamo stati penalizzati dalla posizione in cui hanno collocato il nostro stand, cioè all’interno del padiglione dedicato ai macchinari, pertanto i visitatori erano più interessati a quel genere di prodotto. Se la collocazione fosse stata nel padiglione dedicato all’occhialeria avremmo sicuramente fatto molto di più. Torneremo a MIDO anche il prossimo anno ma solo a condizione che ci venga dato uno spazio più visibile. Per quanto riguarda OPTI, la posizione è stata decisamente più visibile e questo ci ha permesso di avere molti contatti anche se, purtroppo, c’è stata una bassissima affluenza di visitatori”.

Quali sono i vostri progetti futuri?
“Abbiamo sviluppato una gamma di prodotti realizzati con delle catene più spesse che mantengono le caratteristiche dell’essere hand made, fabbricato in Francia e placcato oro. Stiamo inoltre lavorando su una collezione in argento “invecchiato” che ha un aspetto un po’ più opaco che ne impedisce l’ossidazione e che speriamo di riuscire a presentare al prossimo Silmo”.