L’evento Filiera Produzione Occhiali: un bel momento di incontro e di crescita professionale

Dopo le ultime due edizioni digitali, nella prestigiosa cornice di Castelbrando (TV), venerdì 9 maggio, ha avuto luogo l’evento FILIERA PRODUZIONE OCCHIALI che quest’anno ha festeggiato il decimo anniversario.  Patrocinata da Cegeka ed Eidos Communication e supportata da MIDO, la manifestazione si è sviluppata intorno all’obiettivo di aiutare le attività a intercettare le tendenze in atto nel settore e a conoscere e condividere strumenti e metodologie che consentano di migliorare e crescere in un contesto sempre più competitivo.

LE TAVOLE ROTONDE E GLI OSPITI

Il fitto programma, introdotto da Mario Casini, ha visto alternarsi sul palco del Teatro Magno del Castello decine di ospiti che hanno preso parte alle interessanti 4 tavole rotonde che hanno affrontato diversi aspetti del settore.

Strategie innovative per le aziende della filiera del futuro

Dopo l’intervento di Francesco Gili, Coo di MIDO, che ha presentato un video riassuntivo dei momenti salienti dell’ultima edizione del Trade Show e ha illustrato le caratteristiche della fiera, la prima tavola rotonda, moderata da Roberto Pregliasco, ha sviluppato il tema delle Strategie innovative per le aziende della filiera del futuro da cui è emerso quanto sia fondamentale attuare un nuovo modo di dialogare con i consumatori che soprattutto dopo la pandemia sono sempre più informati. Se il primo passo dell’innovazione è pensare fuori dagli schemi, per generare l’innovazione è necessaria l’integrazione delle competenze e perchè l’innovazione sia efficace è necessario avere una visione e una missione ben precisa. L’innovazione non può prescindere da un percorso di formazione: il cambiamento avviene infatti solo se vi è un progresso formativo e se l’ottico progetta il suo futuro attraverso la formazione. L’approccio nei confronti della clientela non deve quindi solo essere basato sul cosa si è in grado di vendere o su quali sono i desideri del cliente ma deve essere sviluppato intorno al concetto di quello che il cliente potrebbe volere senza che ancora ne abbia preso coscienza.

La filiera dell’occhiale 100% Made in Italy

Il secondo incontro ha avuto come protagonista il tema della Filiera dell’occhiale 100% Made in Italy che ha visto sul palco alcuni degli esponenti delle aziende che si affidano alla produzione esclusivamente territoriale. Adriano Lio, Ceo di Liò Factory, che ai suoi prodotti aggiunge il claim Made in Veneto, sottolinea quanto la trasparenza sia oggi un valore fondamentale perchè il produttore prima di tutto è un consumatore e come tale vuole sapere cosa sta acquistando e di come sia proprio la filiera il segreto per comunicare al meglio il valore del prodotto. Dello stesso avviso è anche Domenico Concato, titolare di Punto Ottico, che afferma di realizzare e vendere solo prodotti provenienti dalla filiera certificata, dando al cliente ogni tipo di informazione e associando a ogni prodotto un cartoncino che ne specifica tutte le caratteristiche di provenienza, fino ad arrivare agli occhiali su misura in cui viene inserito anche il nome dell’artigiano che lo ha realizzato. Piera Da Rin, responsabile vendite Italia Luxol, che è stata anche premiata per i 50 anni di attività dell’azienda, dichiara che il voler mantenere la produzione in Italia rappresenta una scelta etica, perchè oltre a permettere il controllo totale della produzione, consente di creare posti di lavoro per gli italiani dando loro la possibilità di acquistare nel proprio Paese, anche se attualmente la stessa Da Rin riscontra molta difficoltà a trovare personale preparato. Per Corrado Rosson, Ceo di Lightbird e vincitore di 3 Silmo D’Or, la scelta di operare nel proprio territorio rappresenta un vantaggio culturale e un plus nello storytelling perchè permette al produttore di spiegare e comunicare meglio al cliente il proprio prodotto, anche attraverso delle azioni di marketing che devono includere ogni aspetto della filiera. L’intervento degli avvocati Michele e Pajola mette in luce la problematica del vuoto legislativo che in Italia non prevede l’obbligo d’indicare il Paese in cui l’occhiale è stato prodotto e di quanto sia necessario incrementare gli strumenti di tutela e d’informazioni nei confronti del consumatore. Da ciò nasce l’esigenza di fare squadra anche per non disperdere il know how al fine di mettere in luce quella sana frammentalità che si basa su valori condivisi e sulla collaborazione.

Innovazione e dalla crescita aziendale grazie alla digitalizzazione dei processi: opportunità e incognite

La terza tavola rotonda sì è sviluppata intorno al concetto dell’Innovazione digitale affrontando la tematica delle opportunità e incognite che nascono dall’ innovazione e dalla crescita aziendale grazie alla digitalizzazione dei processi. Dagli interventi degli ospiti e da uno studio realizzato da Cegeka è emerso come la trasformazione digitale rappresenti un importante mezzo di crescita che contribuisce all’ottimizzazione delle tempistiche e di quanto sia vantaggioso affidarsi a strumenti digitali affidabili e performanti come l’ERP (Enterprise Resource Planning) che serve a gestire tutte le informazioni i una PMI: gestione delle vendite, produzione, contabilità, distribuzione, trasporti etc. Guardare alla trasformazione digitale della propria attività come un potente driver di crescita, permette di cogliere nuove opportunità per aumentare la competitività sul mercato, migliorare la produttività delle persone, le performance economiche dell’impresa e ottenere una maggior efficienza operativa. E’ stato inolte affrontato anche il tema dei bandi e delle agevolazioni alle imprese, che possono informarsi collegandosi al sito: www.incentivi.gov.it/it.

Sostenibilità ambientale e qualità nel processo produttivo

L’ultimo incontro ha affrontato il tema della Sostenibilità ambientale e della qualità nel processo produttivo. Moderato da Roberto Pregliasco che ha introdotto la tavola rotonda definendo l’uomo come il cancro del mondo, gli ospiti hanno sviluppato i loro interventi intorno a questa provocazione mettendo in evidenza il concetto del tempo come unica risorsa non rinnovabile e l’importanza di avere un approccio sempre più sostenibile per ottenere un prodotto di qualità. Dall’utilizzo di prodotti innovativi per la burattaura, ai sistemi di filtraggio delle microplastiche fino all’idea di riutilizzare gli scarti delle montature, il tema è ampio e ogni azienda deve avere a cuore questo aspetto.

CONCLUSIONI

Mario Casini ha salutato il numeroso pubblico presente metendo in evidenza l’importanza della filiera e della necessità di essere uniti per mantenere alto il valore produttivo del settore. Ha poi presentato il suo personale contributo realizzato attraverso la pubblicazione del libro La montatura degli occhiali di cui ne è l’autore e che rappresenta un valido saggio per comprendere meglio il prodotto.

Da sinistra: Adriano Lio e Mario Casini

A conclusione della manifestazione sono stati assegnati gli FPO EXCELLENCE AWARDS, suddivisi nelle categorie: Migliore azienda produttiva di occhiali finiti, Miglior fornitore della filiera, Miglior collezione Independent Eyewear e +30 EXCELLENCE AWARDS.