L’editoriale di Vision.biz: “Consorzi, una possibilità interessante (se cambiano)”

Partiamo da un assunto: la presenza di ottici indipendenti, anche piccoli, sul territorio italiano è utile al mercato. Certo, non in assoluto, ma a condizione che questi attori si impegnino per proporre un’offerta adeguata dal punto di vista assortimentale e un servizio che risponde alle esigenze dei consumatori. Ma non solo, è necessario che utilizzino tutti gli strumenti a propria disposizione per dialogare con la propria clientela, social compresi. Data la concorrenza sempre più agguerrita delle catene e di pochi grandi player indipendenti nelle varie città, un modo per contrastarli e da valutare seriamente, è quello di consorziarsi.
In Italia ci sono diversi consorzi e gruppi di acquisto – o come alcuni si definiscono – gruppi di vendita. Alcuni sono interessanti, altri meno. Ciò che gli manca è una vera capacità di comunicare il brand – un discorso a parte andrebbe fatto sulla scelta del naming utilizzato – affinché questo sia davvero riconoscibile dal pubblico e trasmetta professionalità e autorevolezza. Perché per uno sviluppo sano del mercato è necessario che i consorzi attuali, e anche quelli che potrebbero nascere, facciano un salto di qualità. Questo permetterebbe loro di far crescere il loro appeal nei confronti di ogni singolo punto vendita, incluso quello di coloro che sono più refrattari a lasciare la propria insegna a vantaggio di un’altra. Accade, infatti, che molti non vogliano rinunciare al loro “marchio” perché pensano che questo significhi perdere una parte della propria storia. Solo un brand forte, una bella proposta sia di marketing sia commerciale e una buona governance possono essere una garanzia per i potenziali consorziati, tale da indurre molti imprenditori ottici ad aderire al gruppo. E così dare loro un futuro.

Vito Sinopoli