Il riconoscimento dell’importanza del benessere visivo si concretizza con il Bonus Vista

Giovanni Viataloni, Presidente Anfao e Mido (Foto ©Anna Perrotta)

In seguito all’approvazione del Bonus Vista, di cui vi abbiamo parlato qui, abbiamo sottoposto alcune domande al Presidente ANFAO e MIDO, Giovanni Vitaloni, così da poter avere il suo autorevole parere in merito a quella che è a tutti gli effetti un’importante conquista per il settore.

Quanto ritiene importante l’approvazione dell’emendamento istitutivo del Bonus Vista che ha trasformato il carattere emergenziale della proposta in strutturale, rendendo il bonus disponibile per un triennio?
“Questa approvazione è indubbiamente molto significativa per i cittadini e per tutto il settore dell’eyewear. Dall’inizio della pandemia, tutto il sistema ANFAO ha lavorato alacremente per supportare l’occhialeria italiana. In tal senso è nata l’idea di proporre, sotto l’egida di CDV, l’iniziativa del voucher per le fasce di popolazione meno abbienti coinvolgendo, di fatto, con Commissione Difesa Vista la filiera intera: dalla classe medica, alle aziende produttrici di occhiali, lenti oftalmiche e lenti a contatto, agli ottici. L’approvazione del Bonus Vista è un grande risultato perché è accompagnato dall’istituzione triennale del Fondo Tutela Vista presso il Ministero della Salute. Un modo, questo, per riconoscere l’importanza del benessere visivo e della tutela del bene vista, che attraverso CDV portiamo avanti dal lontano 1972. Questo risultato è stato possibile grazie alla costruzione di un dialogo costante con i referenti parlamentari (di maggioranza e opposizione trasversalmente) che hanno capito lo spirito dell’iniziativa, presentato e sostenuto gli emendamenti”.

Anche se con pochi fondi, ritiene che questo possa agevolare il rilancio dei negozi e delle aziende italiane?
“Sicuramente 5 milioni all’anno non sono una cifra enorme, tutt’altro. Nonostante ciò, dobbiamo cogliere questo primo importante segnale e cercare il più possibile di lavorare subito nella direzione di rendere l’attuazione semplice e rapida da un lato e creare le condizioni perché il fondo venga ampliato dall’altro. E vi posso dire che già ci stiamo muovendo con questi obiettivi. Speriamo che il Bonus Vista possa contribuire a dare una spinta ai centri ottici e alle nostre aziende. L’emergenza sanitaria legata al COVID-19 ci ha reso consapevoli di quanto sia importante la nostra salute e sicuramente il benessere visivo è uno dei fattori che suscita maggiore attenzione. Smart working, DAD, intrattenimento su schermi, stanno mettendo a dura prova i nostri occhi da mesi. La conseguente crisi economica sta poi mettendo in difficoltà soprattutto quelle persone con un reddito più basso che tendono a posticipare le eventuali esigenze visive non correggendo i propri difetti o, ancora peggio, ricorrendo ad ausili visivi non adeguati a correggere gli stessi. Il Bonus Vista fornisce ora questa possibilità almeno per i più deboli economicamente”.

Quale è stato il ruolo di ANFAO nella trattativa?
“Come già dicevo prima, la proposta del Bonus Vista è stata realizzata sotto l’egida della Commissione Difesa Vista Onlus perché la tematica e la volontà di coinvolgere l’intera filiera si sposano esattamente con le finalità di CDV. È chiaro che ANFAO ha sempre giocato un ruolo di primo piano in CDV poiché le nostre aziende sono le prime a condividere la necessità di fare prevenzione e accrescere la cultura del bene vista. Per questo motivo siamo sempre stati in prima linea, come ANFAO e come MIDO, nelle iniziative di CDV che, nel corso degli anni, ha organizzato seminari, convegni e workshop relativi al tema degli occhi e della visione, ha commissionato ricerche scientifiche, fino a concentrarsi sull’attività di prevenzione e screening visivi gratuiti rivolti alla cittadinanza. In questo modo, negli ultimi anni sono state testate più di 20mila persone (tra cui anche i bambini al fine di evidenziarne preventivamente il grave problema dell’ambliopia), raccogliendo dati importanti sulla salute oculare e sul benessere visivo degli italiani, troppo spesso trascurato.
In ottobre, a causa di mancanza di risorse, durante l’esame in Commissione la proposta non era stata presa in considerazione dal Governo. Non ci siamo arresi, abbiamo continuato a dialogare coi parlamentari facendo capire l’importanza della proposta e alla fine abbiamo colto il risultato.
Vorrei poi aggiungere che, oltre a questa importante misura, abbiamo proposto anche di intervenire sulla detrazione fiscale, di cui godono occhiali da vista e lenti a contatto, per cercare di portarla dall’attuale 19% al 50%, come già avviene in molti altri Paesi europei. Il processo qui potrebbe essere più lungo perché si tratta di agire in sede di riforma fiscale, ma l’obiettivo è chiaro e noi stiamo già lavorando in quella direzione”.

Ritiene che questa iniziativa possa agevolare il retail per uno sviluppo della clientela? E di quale tipo di categoria?
“Sì, credo che anche questa iniziativa sia in grado di contribuire allo sviluppo della clientela. Chiaramente non parliamo di soggetti alto spendenti, ma le persone che ne usufruiranno avranno sicuramente bisogno di un’assistenza. Se l’ottico riuscirà a garantire questo tipo di servizio, sviluppando un customer care adeguato o migliorando le prestazioni, verrà ripagato con la fiducia da parte del cliente”.

Considera che l’approvazione del Bonus Vista possa attirare una maggiore attenzione nei confronti di MIDO?
“Auspico che si crei attenzione su tutto il settore, quindi anche su MIDO, che resta un asset fondamentale per tutti”.