Sostenibilità, artigianalità e creatività per i MIDO Awards 2022

Per l’edizione 2022, MIDO ha sentito l’esigenza di realizzare dei premi che si
differenziassero dalle precedenti manifestazioni.
Premi in grado di raccontare, nella loro essenza, il valore della tradizione
e allo stesso tempo la continua spinta verso il futuro; l’artigianalità che incontra
l’innovazione e soprattutto una rinnovata attenzione verso l’ecosostenibilità.
Dopo numerose ricerche ne ha affidato la realizzazione a un poeta, che per
raccontare le sue storie non usa né carta né penna, ma il legno e un’ascia.

Stiamo parlando di Nicola Menghini Stuek, un artigiano di Castelfondo (Trento) che lavora legni particolari e di recupero. Capace di trasformare un disegno appena abbozzato
in un oggetto esclusivo, grazie all’amore per la ricerca e la perfezione.
E’ così che per MIDO ha realizzato degli oggetti unici selezionando tre tipi di
legno rari:
• LEGNO DI MELO DELLA VAL DI NON
• LEGNO DI LARICE ANTICO SOTTOPATINA
• LEGNO DI ABETE DAGLI SCHIANTI DELLA TEMPESTA VAIA

Questi tre legni rispecchiano a pieno il tema dell’ecosostenibilità, ognuno con
la propria ricca storia, che si vuole raccontare attraverso l’oggetto che è poi
diventato il BESTORE DESIGN AWARD, il BESTORE INNOVATION AWARD,
YOUR BESTORE e, naturalmente, STAND UP FOR GREEN AWARD.
Stuek ha trovato un modo per dare una nuova destinazione al legno valorizzando dei materiali che altrimenti sarebbero andati sprecati, così da
risparmiare altre importanti e preziose risorse che ci circondano.

IDEAZIONE

Partendo dall’ellissi del logo, e attraverso i colori delle essenze, sono stati così
ottenuti tre premi diversi. Le tre ellissi, sovrapposte e tangenti tra loro, poggiano su un elemento dalla forma convessa, che conferisce all’oggetto un movimento continuo e nell’insieme richiama simbolicamente una costante evoluzione.
Evoluzione che è la base del successo di MIDO e di tutte le realtà che operano in
questo settore, costantemente proiettati verso nuove idee ed orizzonti.

I LEGNI

Ogni premio è stato realizzato utilizzando le tre differenti tipologie di legno ognuna delle quali crea i tre diversi strati che compongono il premio. Vediamo nello specifico le peculiarità dei materiali e il loro riutilizzo:

LEGNO DI MELO DELLA VAL DI NON

Si tratta di un’essenza poco conosciuta ma molto pregiata e rara.
Questi antichi alberi, arrivati a “fine carriera”, sono piano piano sostituiti con
piante nuove.
Per molti anni, una volta tagliati, i tronchi venivano utilizzati principalmente
come legna da ardere e per questo motivo è diventato un legno quasi introvabile.
Negli ultimi anni si sono scoperte le sue particolari qualità: un legno particolarmente
duro e durevole con giochi cromatici creati dalle venature, che cambiano da pianta
a pianta e possono variare dal bianco crema al rosato fino ad arrivare a una bella
tonalità rosso violaceo. Tutte queste caratteristiche lo rendono un legno di particolare pregio. Ecco quindi l’idea di utilizzarlo per la costruzione di oggetti che oltre a sfoggiare
le sue caratteristiche uniche, raccontano una storia: la pianta che durante il suo
ciclo vitale ha prodotto meravigliosi frutti, ora attraverso un manufatto può tramandare
la storia di un secolo di economia di una valle e un’intuizione di riutilizzo
di un materiale che altrimenti andrebbe irrimediabilmente perso.

LEGNO DI LARICE ANTICO SOTTOPATINA

Fin dai tempi antichi nelle valli Alpine, le case rurali e i fienili delle stalle venivano
costruiti, oltre che in pietra, in legno, in particolare in larice. Un’essenza molto
resistente alle intemperie.
Col passare dei decenni, o addirittura, in alcuni casi dei secoli, il legno acquisisce
delle caratteristiche uniche che lo rendono particolarmente apprezzato.
Un legno che può essere definito di “recupero”,  perché viene ricavato da travature,
rivestimenti o pavimenti di antiche case rurali che vengono demolite per essere
ricostruite. La sua superficie avrà quindi un aspetto vissuto, che può variare in base alla
posizione originaria del legno.
Da questo materiale vengono ricavati due differenti tipi di tagli con caratteristiche
cromatiche e di finitura diverse: il legno in “patina” e la “sottopatina”.  Gli strati ricavati dalle parti interne della trave sono il legno detto “sottopatina” che presenta delle tonalità di colore che variano dal rosso intenso al violaceo, talvolta queste due tonalità si mescolano creando delle meravigliose sfumature.

LEGNO DI ABETE DAGLI SCHIANTI DELLA TEMPESTA VAIA

Nell’Ottobre 2018 una tempesta di proporzioni catastrofiche ha raso al suolo
intere zone boschive nei territori del Trentino Alto Adige, del Veneto,
del Friuli Venezia Giulia e della Lombardia. Si stima che le raffiche di forte vento abbiano abbattuto circa 42 milioni di piante. Dopo l’evento catastrofico sono nati subito diversi progetti, da una parte per cercare di sfruttare al meglio la grande quantità di legname disponibile, senza che lo stesso deperisse, e dall’altra per il rimboschimento dei territori.