Il cliente ha bisogno di una “spinta gentile”

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Nel gergo del marketing si usa il termine nudge, che letteralmente significa “colpetto, pungolo”, per indicare una lieve spinta capace di indirizzare il pubblico verso la scelta più giusta: un garbato stimolo a “svegliarsi” e a fare qualcosa di positivo. E’ una delle tendenze predominanti oggi,  momento in cui la gentilezza è stata riscoperta e apprezzata come valore.

La strategia

In pratica si tratta di favorire i comportamenti corretti e incanalare le buone scelte del cliente con piccoli stratagemmi che non siano percepiti in maniera aggressiva, anzi che non siano percepiti del tutto. Un semplice esempio sono i percorsi guidati, messi in evidenza sul pavimento o sulle pareti con segnali colorati o luminosi, per invogliare il cliente a percorrere un tragitto, a seguire una precisa direzione nel punto vendita. Un invito senz’obbligo, che agisce sui meccanismi inconsci della mente in modo dolce. 

Quando funziona

Dopo anni di comunicazione aggressiva e invasiva, è il momento delle maniere delicate. Il metodo nudge è particolarmente efficace quando il cliente è distratto o ha fretta e deve compiere una scelta rapida, senza poter riflettere troppo. In una simile situazione, la spinta gentile è quanto di meglio si possa desiderare. Un aiutino esterno che sollevi dall’indecisione, facendo risparmiare tempo e fatica. Quando l’ottico allestisce il proprio punto vendita, può sfruttare la tecnica nudge per convogliare l’attenzione del cliente verso determinate aree dello store, fornendo quindi una sorta di bussola psicologica che aiuti il consumatore a orientarsi spontaneamente. Il risultato sarà una shopping experience positiva, rilassante e proficua.