DZMITRY SAMAL: quando l’eyewear apre nuove strade nel mondo degli accessori

dimitri

Proseguono le interviste esclusive di Vision.biz alla scoperta di aziende, brand e designer innovativi. Questa settimana vi proponiamo una realtà originale che nasce a Parigi nel 2012 dall’idea del designer bielorusso Dzmitry Samal.

Dzmitry si è formato in Italia e ha lavorato anche come progettista di automobili per grandi case di produzione, quali Alfa Romeo e Renault; stabilitosi in Francia ha lanciato una linea di occhiali in acetato – a cui ha dato il suo stesso nome –  mantenendo forte il legame con la cultura artistica e l’approccio tecnologico tipici della formazione di designer.  Il suo brand contamina l’eyewear con il mondo degli accessori, partendo dall’idea che con lo stesso materiale degli occhiali si possano creare molte altre cose.

“Lavoriamo con l’atelier che ci produce gli occhiali e sono stati loro a proporci di creare gli accessori a partire dallo stesso materiale, cioè l’acetato – precisa Dzmitry – . Gli accessori hanno dunque il medesimo concetto dell’eyewear: sono forme geometriche, commistioni tra di esse come un ovale con un trapezio e un quadrato. L’ispirazione principale arriva proprio dalla geometria; è una delle cose che amo di più perché produce immagini facili da ‘leggere’, da notare, e crea anche un effetto grafico“. 

Perchè realizzare accessori e non solo montature?
“Intanto perché sono fatti dello stesso materiale degli occhiali e poi perché è sempre simpatico avere qualcosa in più da offrire oltre alle montature: i papillon, gli orecchini… sono complementi che con gli occhiali stanno molto bene“. 

 

Come consideri gli occhiali?
“Sono l’accessorio numero uno, il più importante, perché si indossa sul viso, si nota subito e mette in risalto gli occhi. Ma oltre all’occhiale, offriamo una gamma di accessori complementari all’eyewear: per gli uomini abbiamo bracciali e orologi, per le donne braccialetti, orecchini, collier…”.

 

L’acetato che utilizzate è italiano?
“Sì, principalmente Mazzucchelli, ma utilizziamo anche acetato francese”.

 

Parlaci delle tue creazioni.
“Per i papillon ho ripreso l’idea della mia prima collezione di occhiali ‘Pixel’, creata circa 10 anni fa. Abbiamo cominciato la nostra avventura nel settore eyewear con i modelli Pixel prodotti in 3D, che rappresentano una sorta di dichiarazione del nostro DNA come marchio. La seconda linea è invece basata sul concetto di intersezione di forme ed è composta da occhiali, bracciali e orecchini. Infine la terza famiglia di prodotti, ispirata a tutto ciò che è urban: una linea ricca di elementi industriali, con materiali grezzi. Per esempio abbiamo il modello ‘Oblò’, che ricorda il finestrino di un aereo, oppure ci sono riferimenti alle strade di una città. Questa linea include anche orologi, che sono accessori molto urban. Il cinturino è fatto in caucciù ed è prodotto in Svizzera in edizione limitata (500 pezzi). È stato difficile trovare qualcuno che accettasse di realizzare una produzione limitata, perché la Svizzera è abituata a produrre collezioni di orologi in grandi quantità, ma ci siamo riusciti e li abbiamo venduti quasi tutti”.

 

Come posizionamento sul mercato dove vi collocate?
“Siamo un marchio originale, esclusivo, creiamo pezzi unici. Alcuni prodotti sono realizzati in soli 30 pezzi. I nostri prezzi finali vanno dai 380 ai 420 Euro circa”.