Certottica: le azioni in campo e le grandi novità in arrivo (tra cui una top secret)

Corrado Facco, Direttore Generale di Certottica

In un’intervista esclusiva raccolta durante la prima giornata di MIDO 2023, il direttore generale di Certottica, Corrado Facco, ci ha illustrato le attività e i progetti del Gruppo, anticipandoci il lancio di alcune importanti azioni, tra cui una novità ancora top secret…

Certottica ha presentato in fiera la sua nuova brand identity, su quali elementi si fonda?
“Innanzitutto tengo a dire che siamo molto orgogliosi di essere a MIDO, un luogo di scambio di conoscenze e di integrazione di competenze. Anche in vista di questa occasione abbiamo ritenuto necessario aggiornare in maniera profonda il nostro linguaggio e le nostre modalità di comunicazione, per trasmettere valori molto radicati nella nostra attività quali l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo, la formazione e la condivisione di competenze. Abbiamo perciò aggiornato i nostri codici, riproponendoci anche in termini di contenuti secondo le aspettative dei  nostri clienti. Sentiamo infatti molto forte la responsabilità riguardo ai servizi che rendiamo all’industria. Come Istituto Italiano di Certificazione rileviamo come il mondo delle certificazioni sia attualmente in grande evoluzione, perciò per noi è indispensabile essere in grado di proporre e comunicare in maniera adeguata tutta una serie di elementi su cui si gioca la sfida dell’eccellenza del Made in Italy. La nostra platea di interlocutori è composta da piccole e medie imprese ma anche dalle grandi industrie ammiraglie. Abbiamo perciò studiato una logica di brand identity che sia al passo coi tempi, ma anche capace di coniugare contenuti e forma”.

Le certificazioni sono uno step up nell’ambito della sostenibilità…
“Questo è un punto determinante e focale nel 2023 per noi. ANFAO e Certottica si stanno misurando su un progetto molto impegnativo, serio e strutturato, per arrivare a definire uno standard di certificazione del prodotto sostenibile. Non è un percorso semplice: si tratta di una materia che finora non è ancora stata sviluppata nel nostro settore, mentre altri comparti l’hanno già affrontata. Alla luce dei macrotrend di mercato, abbiamo ritenuto cruciale implementare questo sistema e lo stiamo facendo con il contributo di aziende partner che lavorano in sinergia coi nostri tecnici.  La logica è quella di definire uno standard per una certificazione – che inizialmente sarà volontaria – e permetterà in maniera terza e indiscutibile di garantire il consumatore finale sul ciclo e sulla ecocompatibilità del prodotto, mappando tutto il sistema della produzione. Ricordiamo che l’occhiale è un prodotto apparentemente semplice ma in realtà complesso, ricco di componenti e finiture, con un assemblaggio di competenze molto diverse tra loro”.

Le tempistiche per il rilascio di questo servizio?
“Entro la tarda primavera, intorno ai mesi di maggio-giugno, pensiamo di poter annunciare ufficialmente il lancio di questo sistema, che sarà una novità assoluta a livello mondiale. D’atra parte il Made in Italy, in virtù dell’eccellenza che rappresenta, ha anche questa responsabilità. La certificazione potrà diventare un valore di ulteriore competitività per i nostri prodotti. L’idea condivisa con ANFAO, però, è anche quella di aprire la strada a tutti, in modo che questo standard diventi planetario e venga recepito dalle normative internazionali”. 

Il nuovo approccio strategico di Certotttica passa anche attraverso una revisione del vostro Quartier Generale.
“Sempre nella logica di creare un nuovo modello organizzativo, abbiamo la volontà di percorrere due grandi linee di evoluzione: da una parte permettere alla persone di lavorare in maniera diversa rispetto a 30 anni fa, e dall’altra essere più sostenibili dal punto di vista energetico. Desideriamo rappresentare un benchmark per le aziende che lavorano insieme a noi. E’ nostra ambizione anche diventare capofila di una comunità energetica per la zona industriale di Longarone, pensando molto al benessere dei nostri lavoratori e alla condivisione degli spazi, in un’ottica di sostenibilità sociale. Non più solo uffici e scrivanie, ma anche spazi e servizi destinati al pensiero e al confronto. Il nostro Gruppo ha al suo interno una business unit legata alla formazione, quindi sentiamo la necessità di creare un network interno”. 

C’è un’ulteriore grande novità, possiamo accennarla?
“Una premessa: per noi l’innovazione tecnologica viaggia di pari passo con la formazione. L’Italia è il secondo Paese manifatturiero in Europa, tutti i grandi brand producono qui. L’artigianalità è stata storicamente la spina dosale della nostra nazione e rappresenta tuttora un forte valore. I sistemi di produzione però sono in continua evoluzione e questo richiede un aggiornamento del sistema educativo e formativo. Bisogna rimettere al centro della strategia il piacere di far parte di un sistema di eccellenza, soprattutto per i giovani. E’ un momento di transizione e di grandi cambiamenti sociali: il centro studi di Confindustria rileva che nei prossimi 5 anni mancheranno oltre 100mila profili professionali nel mondo del fashion, perciò abbiamo immaginato di sviluppare ulteriormente tutta l’attività di creazione di talenti e incentivazione di profili professionalizzanti, divulgando l’attrattività di nuovi posti di lavoro, dove il saper fare e la tecnologia diventino elementi determinanti sia per l’individuo sia per l’impresa. Cercheremo anche di agire da brand ambassador a livello di scuole superiori o nel mondo universitario, che talvolta dimentica quanto sia importante essere protagonisti di una filiera come quella dell’eyewear. In questa prospettiva, abbiamo un grande progetto che annunceremo il 2 marzo“.